La multa a Trump ridotta a 175 milioni di dollari

Scende sensibilmente l’importo della multa che Donald Trump dovrà pagare per la truffa degli asset gonfiati. Infatti la corte d’appello di New York ha accettato di tagliare la multa comminata all’ex Presidente. Il pagamento della multa pari a 454 milioni di dollari più gli interessi, un totale di circa 545 milioni, è stato ridotto a 175 milioni. Al tycoon sono stati concessi 10 giorni per pagarla.

La decisione del tribunale giunge dopo che i legali di Trump hanno ammesso l’impossibilità del pagamento da 464 milioni, a causa della mancanza di fondi sufficienti nelle casse del magnate. “Rispetteremo la decisione della corte d’Appello e presenteremo una cauzione, titoli equivalenti o contanti”, ha annunciato Trump.

L’ordinanza ridimensiona anche il pronunciamento del giudice di primo grado, Arthur Engoron, riguardo alla sospensione di due anni per Trump e i suoi due figli maggiori, Donald Jr, e Eric, dalle cariche societarie nella Trump Organization. Il tycoon e i suoi due figli potranno continuare a ricoprire cariche societarie a New York, anche se rimane in essere la figura del commissario esterno, stabilita dal giudice Engoron.

Nel frattempo il giudice di New York Juan Merchan, confermando la data già ipotizzata dopo un primo rinvio, ha ufficializzato che inizierà il 15 aprile il processo a Donald Trump per l’accusa di aver pagato illegalmente la pornostar Stormy Daniels e l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal perché non rivelassero durante la sua precedente campagna elettorale le relazioni che aveva avuto con loro.

Dura la reazione di Donald Trump. “I giudici corrotti non vogliono che faccia la campagna elettorale”, ha fatto sapere, annunciando che ricorrerà in appello. L’imbarazzante caso della pornostar sarà il primo processo penale che Trump dovrà affrontare durante la campagna elettorale, anche se viene ritenuto il meno rischioso dei quattro pendenti, sia politicamente sia in termini di potenziale condanna in carcere (rara per un incensurato per la falsificazione di documenti contabili). Ma nel caso fosse ritenuto colpevole e venisse eletto presidente, non potrà concedersi la grazia, trattandosi di reati statali.