Esprimi un desiderio

“ ..ogni cosa, è stata predetta

perfino la maniera di concludere

il lungo viaggio della nostra anima

di tornare a casa…. “

 

Ogni cosa è stata detta, quella sera, quando seduti su una spiaggia di sera, ascoltavamo in silenzio il canto della risacca, quei sassi tondi come uova preistoriche rotolavano su e giù, nelle mani della risacca; canto che accompagnava il sole al tramonto per lasciare il palcoscenico alla luna.

Avevamo viaggiato molto venendo da altri confini a questo in cui adesso siamo; lo abbiamo attraversato di notte, impauriti e in silenzio, senza rumori, per paura di essere scoperti dai cani di frontiera, che li stavano a controllare le lunghe carovane che venivano dai deserti di terre lontane.

I nostri compagni di viaggio, saltimbanchi e poeti, equilibristi e clown scappati dal grande Circo di Mangiafuoco, io ladro di coriandoli e tu  Dreamin ricamatrice di sogni.

Di sogni nelle nostre sacche ne avevamo tantissimi, e per farli vivere, come ci era stato detto, dovevamo raggiungere “ la spiaggia dei sassi parlanti “ !

Era da molto tempo, che non vedevamo un tramonto così sereno, eppure lo avevamo sognato, immaginato forse non così, ma lo abbiamo vissuto in un’altra terra, in un altro tempo; abbiamo vissuto tanto, forse troppo e senza saperlo ci siamo avvicinati alle ultime porte di quella meraviglia che abbiamo avuto un tempo dentro.

 

“…. Adesso devo chiederti una cosa e, ti chiedo di non ricamare il mio sogno per allontanarmi dal suo significato perché a te sola è data questa possibilità: dammi il mio sogno affinché lo possa vivere fino in fondo!”

“ … ma tu sei già dentro il tuo sogno, lo hai vissuto, ti ho aiutato a viverlo e lo farò fino alla fine..”

“ …. Come finirà il mio sogno? “

“ ….. Non posso dirtelo, perché il finale lo scriverai da solo come tu vorrai che sia…. “

 

Ricordo quella volta, in mezzo al deserto, quando volevo prendere la luna e metterla dentro un bicchiere, all’impiedi e non arrivandoci mi feci alzare in alto, quella notte capii che la luna era troppo grande per stare in un bicchiere; ci furono canti e balli attorno ai fuochi, eravamo in tanti e tutti sognatori, tutti appartenenti alla forte razza dei sogni.

L’alba ci trovò tutti mano nella mano, una lunga catena di amicizia; il viaggio continuò la notte successiva guidati dalle stelle fino alle alture più alte da dove si poteva vedere il mare.

 

“ Io non dimenticherò mai,

quella volta che i nostri sguardi si incrociarono,

in quell’istante decisi che potevi far parte della

mia vita, dei miei giorni, dei miei sogni … “

 

A volte un dubbio tremendo mi assale, penso di essere uno di quei sogni dimenticati sin dalla sua stessa creazione da qualcuno, o il sogno chiuso dentro uno scrigno in un cassetto. Eppure ho sentito il profumo della vita, forte e inebriante nel dormiveglia del tempo come una rosa d’inverno che lascia i suoi petali alla brina.

E’ come essere seduto su un’altalena sospesa nel blu che qualcuno si è dimenticato di spingere.

Io non so come è la vita, non so che sapore abbia, ma so che ha un suono dolcissimo che fa rimanere ad ascoltare.

A volte penso di essere uno di quei sogni che qualcuno ha dimenticato di fare!